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| chi siamo |


La webzine di Fotobiettivo è un work in progress che accoglie un numero crescente di autori che si riconoscono nel desiderio di proporre una visione della fotografia come possibilità espressiva che porta a una riflessione, come contenitore di informazione e cultura e serbatoio di approfondimento non solo sulla fotografia in senso lato, anche sui temi che tradizionalmente questa esplora, dalla fotografia di reportage dalle forti valenze sociali alla documentazione visiva.

L'associazione Fotobiettivo raccoglie al suo interno fotografi, scrittori e anche solo appassionati di fotografia e scrittura, perché crediamo nell'importanza delle buone storie, nella grande potenzialità di trasformare ogni individuo anche inesperto in storyteller di storie che meritano di essere conosciute. Diamo spazio a tutte le forme espressive che utilizzino il mezzo fotografico, video e la scrittura per raccontare, esprimere dissenso o riflessioni, approfondimento e conoscenza. Con l'obiettivo di far avvicinare il pubblico più ampio possibile alle realtà che presentiamo e generare una rete virtuosa.

In epoca di globalizzazione della fotografia ci rivolgiamo a un pubblico prettamente italiano semplicemente perché questa è l'identità che cerchiamo di raccontare in modo critico e dal basso. C'è bisogno di fotografia sociale nel nostro paese e per il nostro paese.

Il progetto è aperto alle nuove collaborazioni, sia in ambito tecnico-fotografico sia di narrazione. Se vuoi sottoporre i tuoi lavori fotografici, i reportage, le storie o anche semplici note tecniche, non esitare a contattarci.

Chi siamo (la lista è in continuo aggiornamento):

Marco Palladino, coordinatore editoriale e autore, grafica e web-design
Antonietta Usardi, coordinatore editoriale e autrice, scrive di news ed eventi
Stefano Baglioni, coordinatore editoriale e autore
Pasquale Aiello, coordinatore editoriale e autore
Stefania Cappelletti, autrice, scrive di news ed eventi
Adriano Bellucci, autore
Mauro Navarra, autore
Gabriele Bientinesi, autore
Claudio Iacono, autore
Silvio Zappi, autore
Pasquale Spinelli, autore
Luca Vangelista, autore
Fabio Palumbo, autore 

il nostro "manifesto"

1) Siamo un gruppo di persone che proviene da storie ed esperienze diverse;
2) Amiamo la fotografia e il rapporto con questa è molto differenziato. C’è chi la pratica per professione, chi in maniera amatoriale ai vari livelli, chi è alle prime armi;
3) Ci piace la fotografia come strumento per comunicare, come strumento vivo per favorire, consolidare e aggregare rapporti, come strumento di cultura, insomma, come contenitore di valori sociali;
4) Pensiamo che la “metamorfosi della fotografia” non si può arrestare ma che è possibile generare una condivisione di interessi per creare un mulinello, tanti mulinelli nel flusso incessante;
5) Crediamo nella disomogeneità quando questa produce contrasto, valenze riflessive e nodi di una rete. Quando questa rappresenta la base di partenza per giungere a un obbiettivo. Quando questa non arricchisce gli ego statici ed isolati ma è prodomo di una sintesi più grande;
6) Vogliamo usare tutti gli strumenti di trasporto della comunicazione fotografica ciascuno secondo le sue caratteristiche, potenzialità e tonalità, ma stabilendo un approccio che non abbia la finalità conclusiva di un “mi piace” e che di volta in volta esprima la consistenza di una base per la costruzione di un’altra nuova arcata del ponte comunicazionale;
7) Non crediamo nelle icone ma negli esempi valoriali e significativi a livello sociale e culturale che si possono esprimere e rappresentare con il linguaggio fotografico. Un linguaggio fotografico che per essere tale deve avere un lessico e parlare e far parlare. Contenere il tempo e la memoria.
8) Riteniamo che nei flussi della “metamorfosi” esprimere fotograficamente l’incessante rapporto tra tempo e memoria crei della anse significanti e d’interesse generale che trovano la loro migliore condizione espressiva, e la capacità di riprodursi, nella narrazione;
9) La forma espressiva fotografica del racconto deve essere solamente limitata dal valore di ciò che esprime, dalla capacità di essere o non essere strumento narrante e dalla consistenza emozionante. Racconto mostrato nel rapporto con il testo che lo affianca dove entrambe, fotografia e testo, “non possano essere letti indipendentemente, senza che le fotografie illustrino il testo, né il testo significhi”;
10) Vediamo nel fare fotografia un valore progettuale imprescindibile che si esprime, in primis, nelle modalità di concepirlo e poi in quelle di produrlo e mostrarlo.