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AUTORI - PASQUALE AIELLO


Non mi occupo professionalmente di fotografia anche se questa rappresenta sia una grande passione che un modo per raccontare, documentare e trasmettere impressioni.

Ho iniziato ad usare la fotografia nel 1977, nelle piazze difficili di quegli anni, cercando di capire come costruire un mio messaggio utilizzando immagini. Usavo una Zenith E, stampando con un altrettanto sovietico UPA5, ed osservavo spesso, da lontano, il paziente lavoro di un certo Tano D’amico.

I miei studi classici, forse, mi hanno condizionato verso scelte più analitiche che sintetiche e per questo motivo, probabilmente, ho sempre cercato di porre al centro delle mie ricerche un progetto o un percorso, preferendo affidare il messaggio ad un insieme di foto piuttosto che alla fortuna di un singolo scatto, magari bellissimo, ma che da solo non potrà mai del tutto narrare una complessità.

Penso che la tecnica fotografica sia molto importante per la comunicazione poiché consente di comprendere i principi della percezione visiva…tuttavia qualche piacevole trasgressione talvolta non guasta cercando, però, di mantenere sempre un approccio aperto e curioso verso i vari aspetti della comunicazione per immagini.
Uso il digitale e, tuttavia, vorrei approfondire l’uso del foro stenopeico. Mi appassionano le tecniche antiche e talvolta scansiono i negativi della mia Lubitel con lo smartphone.

Ritengo molto importante leggere e documentarsi, alternare momenti in cui prevale lo scatto ad altri in cui è lo studio ad occupare maggiormente il tempo dedicato alla fotografia. Ciò può solo aumentare la consapevolezza del nostro fotografare.

Mi sono occupato in questi anni principalmente di trasformazione del territorio, di lavoro (e dei luoghi ove esso si svolge o si svolgeva), di archeologia industriale, dell’emergere di diversificate istanze sociali.

Preciso che, pur viaggiando (cosa importantissima perché giova alla conoscenza), mi ritengo un fotografo “kantiano” nel senso che le cose più “importanti” che ho realizzato sono state fotografate quasi tutte a Roma, la mia attuale città e nella quale ho trovato molte delle contraddizioni che affliggono il mondo. La “filosofia” è quella di dare, se possibile, valore a realtà considerate marginali…a volte molto più vicine di quello che si pensi.

Una parte del mio percorso fotografico ed alcuni progetti realizzati possono essere visti qui:

http://pasqualeaiello.weebly.com/ (sito provvisorio)

“La fotografia è una cosa semplice. L'importante è che abbia qualcosa da dire.”
(Mario Giacomelli)