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venerdì 7 dicembre 2012

Confronto EOS 5D MARK2 contro EOS 7D ed EOS 30D ad alti ISO

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di Marco Palladino

compared_eos_50Dvs60Dvs7D
 
Come sempre eseguo dei test non scientifici ma mirati a mettere in luce alcuni aspetti che ritengo importanti per determinare la scelta di una fotocamera o un obiettivo, in base alla mie esigenze personali. Devo decidere se affiancare come secondo corpo macchina alla mia Eos 5d mark 2 una Eos 7d oppure tenere l’attuale Eos 30D. Non ho mai utilizzato direttamente una Eos 7D, anzi direi che è l’unica fotocamera Canon in ambito semi-pro e pro che non mi è mai capitata tra le mani.

Data la miriade di discussioni su questa fotocamera, che si trovano in rete, con detrattori assoluti e altri che la adorano, alla fine ho iniziato a nutrire seri dubbi sulla qualità dei file prodotti dalla 7D. In generale sono convinto che i troppi megapixel delle attuali fotocamere siano solo un danno, sono in effetti un richiamo del marketing che assai poco ha a che fare con la qualità reale di un’immagine. Volevo anche capire se questo marketing si sia addirittura spinto fino a produrre una fotocamera con una densità tale da renderla peggiore di una antesignana, come la 30D, con soli 8MP. In generale non credo questo, tra l’altro 18MP è diventato lo standard ormai per tutte le fotocamere APS-c della Canon.
 
Della 7D ho letto in giro le cose peggiori, che produce file molto morbidi, che l’autofocus sbaglia, che appena alzi gli ISO produce molto rumore e perde in dettaglio, che a conti fatti presenta una qualità di immagine pari a una fotocamera entry level. Bene, a meno che il mio allievo appena diventato possessore di una 7D non sia stato particolarmente fortunato, avendo ricevuto un esemplare migliore degli altri, o forse solo grazie all’aggiornamento firmware recente, fatto sta che da quanto esplorato mi sento di affermare che … sono tutte balle!
 
Capisco ancora di più che l’imperizia e anzi la vera e propria ignoranza di molti faccia sì che si imputino alla fotocamera i propri errori grossolani. L’autofocus della EOS 7D se settato sulla massima precisione, e in modalità oneshot, è preciso come una lama. La 7D non produce file più morbidi di altre fotocamere quando si scatta in RAW e si applica lo stesso sviluppo fotografico alle immagini.
 
Come test veloce abbiamo paragonato il dettaglio sulla zona di semi-ombra (occhio sinistro) di un ritratto, eseguito con una EOS 30D, una EOS 7D e una EOS 5D Mark2, a ben ISO 6400. Ovviamente la EOS 30D non arriva di suo a ISO 6400 ma basta scattare ad ISO 3200, in RAW, e poi alzare l’esposizione di 1 stop esatto in Camera RAW.
 
Vi presento il crop 100% dei tre scatti e poi farò le mie considerazioni. Come è norma per questo tipo di confronto, non ho ridotto i file provenienti da fotocamere con maggiore risoluzione bensì ingrandito quelli a minore risoluzione fino alla dimensione più grande, nel nostro caso i 21MP della eos5D, ovvero 5616 pixel sul lato maggiore. Il crop 100% significa che questa immagine larga 700px corrisponde al dettaglio preso al 100% di ingrandimento. 
 
30D-7D-5D2-ISO6400
Considerazioni
Per tutte e tre le foto è stato utilizzato un obiettivo EF 85mm 1.8 USM @f4, per ottenere il massimo di qualità dall’ottica.
 
In questo nostro crop, quello che vogliamo vedere è sì il rumore prodotto dalla fotocamera ad altissimi ISO (e 6400 lo sono), ma anche il dettaglio preservato, il colore, insomma la gamma dinamica che si ha ad iso così elevati. Presentiamo pertanto l’occhio parzialmente in ombra dove certe differenze si notano maggiormente. Un parziale recupero sulle parti in ombra garantisce di far evidenziare meglio i limiti della gamma dinamica di ciascuna fotocamera. La minore PDC della full-frame anche a diaframma F4 (identico per tutti e tre gli scatti), rende la foto della EOS 5D leggermente più morbida (il fuoco è sull’occhio destro, non il sinistro), ma assicuro che a livello di nitidezza sul piano focale tutti e tre gli scatti sono identici.
 
eos5Dmk2Quello che si deve guardare è invece l’iride dell’occhio, le sfumature del colore, i dettagli al suo interno. E’ evidente che la EOS 5D Mark2 è una spanna sopra le altre due, come è normale aspettarsi da un sensore che praticamente ha la metà della densità di fotodiodi rispetto alla 7D, ma non rispetto alla 30D. La EOS 30D per quanto vecchia resta una fotocamera eccellente. Non lasciatevi ingannare dalla pubblicità, la qualità è molto elevata ancora oggi, soprattutto se si utilizzano buone ottiche. I file della 30D ingranditi reggono benissimo il confronto con una fotocamera come la EOS 7D, addirittura ad ISO 6400 che non sono presenti nella EOS 30D (in verità basterebbe un aggiornamento del firmware per averli, ma ovviamente la Canon si guarda bene da farlo).
L’immagine prodotta dalla EOS 7D è comunque migliore di quella della EOS 30D (guardare sempre l’iride dell’occhio), ma non come il salto che si ha sulla EOS 5D2. Questo è  comunque un gran risultato per la EOS7D che a ISO 6400 e ben 18MP presenta meno rumore e più dettagli e sfumature di colore. Ottimo risultato davvero.
 
Questo piccolo test ci insegna anche un’altra cosa: se confrontiamo un file da 8MP e uno da 18MP la reale differenza di ingrandimento è circa del 30% (non del doppio come qualcuno potrebbe aspettarsi). Se ingrandiamo un file di 8MP al pari di uno da 18MP, la differenza nel dettaglio è davvero irrisoria, un file elaborato e stampato correttamente non presenterebbe differenze percettibili. A cosa servono allora i 18MP della EOS 7D a parte la pubblicità? Beh in verità servono, ma non se usiamo le foto al 100% di ingrandimento. Cioè se non ci serve ritagliare la foto perché riusciamo ad avvicinarci quanto basta otticamente, allora tra 8 e 18 praticamente la differenza è ZERO!  Ma talvolta ritagliare è inevitabile, ad esempio nella caccia fotografica e nello sport. Ecco che allora per un file ritagliato a 4 MP e uno ritagliato a 9MP le cose si fanno molto diverse. Il file a 9MP mantiene ancora dettagli per fare stampe di grandi dimensioni, quello a 4MP inizia a soffrire parecchio (si può ancora usare, con la giusta lavorazione).
 
Che la EOS 7D pur raddoppiando il numero di pixel e aumentando del 30% la risoluzione mantenga comunque un livello di rumore anche inferiore è sicuramente un grande risultato e mi sento di dire non imputabile affatto alla riduzione del rumore applicata dal software, i file infatti sono identici anche in Camera Raw quanto a nitidezza. A conti fatti la EOS 7D è una fotocamera eccellente, come qualità di immagine non è tutta questa differenze rispetto a una 30D o una 40D ma la si sceglie per tante altre ragioni: risoluzione per i crop, certo, ma anche un autofocus molto performante in ambito sportivo, una costruzione e tropicalizzazione eccellente, il flash che controlla in remoto altri flash, ecc ecc. insomma tante altre cose che “rendono migliore” la vita di un fotografo. Anche solo a impugnarla è davvero una gioia, nettamente migliore anche della EOS 5D, la 30D sembra di plastica al confronto (non lo è). Però:
se non fai foto in velocità, sotto la pioggia, ecc., se hai acquistato la EOS 7D per fare le foto in vacanza, convinto che le centinaia di euro in più ti garantiscano fotografie più belle, allora hai preso davvero una bella cantonata, commercialmente indotta, ma una cantonata. La 7D è ottima, ma solo se la usi al massimo, in ambito sportivo e/o naturalistico, si ripaga davvero. Ecco come sono nate certe lamentazioni!
 
Da un altro scatto eseguito sempre con EOS 30D + EF 85mm 1.8 a diaframma 5.6 e la stessa identica posa  con una EOS 7D ma stavolta con un Canon EF 15-85 @85mm e diaframma 5.6 (apertura minima che lo zoom permette a 85mm)….ebbene malgrado gli 8MP contro 18MP, la 30D tira fuori più dettaglio, o meglio: OBIETTIVI MIGLIORI (FISSI) PRODUCONOI IMMAGINI SUPERIORI MALGRADO LA MINORE RISOLUZIONE DEL SENSORE. Intendiamoci, l’EF 15-85 è un ottimo obiettivo e la foto è nitida, ma la qualità che si ottiene con un’ottica fissa, pure su una fotocamera vecchia, è superiore, ovvero: EOS 30D (usata) + 85mm 1.8 costa circa 700 euro, EOS 7D (usata) + 15-85 quasi il doppio. Ovviamente sono set-up molto diversi, per impieghi diversi, ma ognuno tragga le sue conclusioni.
 
©2012 Marco Palladino – All rights reserved

 

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